Quando si pensa alla mastite, di solito si immagina un gregge di pecore o capre da latte; tuttavia, in realtà, questa malattia colpisce anche gli animali da carne. La mastite ha un grande impatto economico sugli allevamenti di ovini da carne, ragion per cui è sempre consigliabile attuare misure di prevenzione. Qual è l’origine delle perdite?
Impatto della mastite
La mastite è una malattia molto comune negli allevamenti di ovini da carne ed è causa di grandi perdite economiche.
I principali agenti patogeni sono gli stafilococchi sebbene anche i batteri del genere Mannheimia causino un gran numero di casi.
Di norma, la mastite si presenta con casi iperacuti e gravi, ma esistono anche casi cronici e subclinici, benché siano più difficili da individuare.
La causa principale dell’elevato costo della malattia è l’aumento della mortalità. Solitamente, i casi di mastite provocano la morte o l’abbattimento prematuro delle pecore, aumentando il tasso di sostituzione e riducendo la longevità degli animali. Un aumento del tasso di sostituzione comporta un grande sforzo economico e non solo: in un allevamento con animali giovani si risconterà una peggiore efficienza riproduttiva.
La maggior parte delle perdite è ascrivibile all’aumento della mortalità e del tasso di sostituzione
Inoltre, la mastite influisce sulla produzione e qualità del latte, e di conseguenza sulla crescita degli agnelli. È stato riscontrato che, negli animali affetti da mastite, la percentuale di grassi e proteine è inferiore; di conseguenza, l’agnello riceve meno nutrienti, rischiando di non sopravvivere.
In uno studio, è stata osservata una differenza di peso a 50 giorni di vita di 3,5 kg tra gli agnelli di madri con mastite e gli agnelli di madri sane.
Un altro punto da tenere in considerazione sono i trattamenti. Alcuni casi clinici possono richiedere l’uso di antibiotici e antinfiammatori, anche se nei casi più gravi si rende necessario abbattere l’animale.
Se si decide di curare l’animale, è necessario stabilire il piano terapeutico migliore per evitare la comparsa di resistenza antimicrobica.
Quanti casi ci sono?
Negli allevamenti di ovini da carne è stata osservata una prevalenza di casi clinici all’anno pari al 3%, sebbene in alcuni allevamenti il tasso segnalato raggiunga il 9%. Inoltre, sino ad oltre il 10% delle pecore può mostrare masse intramammarie indicative di mastite durante la gravidanza e l’allattamento (Grant et al, 2016).
Per quanto riguarda la mastite subclinica, in uno studio (Watkins et al, 1991) sono stati analizzati campioni di latte di tutte le pecore appartenenti a 7 allevamenti ed è stata registrata un’incidenza dell’11,7%.
Conclusioni
– La mastite è causa di grandi perdite negli allevamenti da carne.
– È necessario conoscerne la prevalenza e l’impatto nell’allevamento.
– È sempre consigliabile stabilire misure preventive, come la riduzione dei fattori di rischio e la vaccinazione.
Autrice dell’articolo:
Tania Perálvarez Puerta. Global Product Manager, Small Ruminants Franchise – HIPRA
Riferimenti bibliografici
- Page, P., et al. (2021) Mastitis in meat sheep. September 2021Livestock 26(5):248-253
- Grant, C., et al. (2016) A longitudinal study of factors associated with acute and chronic mastitis and their impact on lamb growth rate in 10 suckler sheep flocks in Great Britain. Prev Vet Med 2016 May 1:127:27-36
- Moroni, P., et al. (2007) Effect of intramammary infection in Bergamasca meat sheep on milk parameters and lamb growth. Journal of Dairy Research (2007) 74 340–344.
- Koop, G., et al. (2015) Staphylococcus aureus mastitis in Texel sheep associated with suckling twins. Veterinary Record 2010 167: 868-869. Short communication