Nel seguente video, la Dott.ssa Caro illustra i concetti chiave dei vaccini vivi attenuati e analizza alcune delle pubblicazioni scientifiche dell’ultimo decennio che ne mettono in discussione la sicurezza.
Spiega inoltre i requisiti necessari per ottenere il vaccino ideale contro Chlamydia abortus.
VACCINI VIVI ATTENUATI
Nel video, la Dott.ssa Caro illustra alcuni dei principali svantaggi dei vaccini vivi attenuati:
– Possibile rischio di trasmissione all’uomo (zoonosi).
– Somministrazione non possibile in animali gravidi.
– Somministrazione non possibile in animali sottoposti a trattamenti antibiotici.
– Impossibilità di mischiare animali vaccinati e non vaccinati.
– Necessità di non interrompere la catena del freddo.
PUBBLICAZIONI SUL CEPPO VACCINALE 1B (VACCINO VIVO ATTENUATO)
Tra il 1990 e il 2000 sono stati descritti alcuni casi di aborto da Chlamydia in greggi vaccinati nel Regno Unito, in Francia e in Spagna, di cui però non si conosceva il motivo.
Grazie allo sviluppo della tecnica PCR-RFLP da parte della Dott.ssa Karine Laroucau, è stato possibile eseguire una diagnosi differenziale tra ceppi vaccinali e ceppi selvatici di Chlamydia abortus.
Ciò ha reso possibile ulteriori studi, che hanno confermato un legame tra l’uso di vaccini vivi attenuati e la comparsa di aborti epidemici in greggi in Scozia (Wheelhouse et al.) e in Francia (Laroucau et al.).
“Nel 2018, la Dott.ssa Laroucau ha confermato che il ceppo vaccinale 1B provoca un’epidemia di aborti e che inoltre circola nel gregge, infettando gli animali non vaccinati”
Successivamente, dopo un’analisi genomica completa dei diversi ceppi (vaccinali e selvatici), il genetista Dott. David Longbottom (Longbottom et al.) ha confermato ciò che molti scienziati sospettavano: il ceppo vaccinale 1B incluso nei vaccini vivi non è attenuato, potendo potenzialmente causare aborti e infettare altri animali.
“Nel 2018 David Longbottom ha confermato che il ceppo vaccinale 1B NON è attenuato”
COME OTTENERE UN VACCINO INATTIVATO MIGLIORE CONTRO CHLAMYDIA ABORTUS?
La Dott.ssa Caro sottolinea il carattere indispensabile di tre fattori al momento della progettazione di un vaccino inattivato efficace:
– Concentrazione dell’antigene.
– Metodo di inattivazione adeguato.
– Uso di un adiuvante che migliori l’immunità cellulare.
In conclusione, dalla presentazione della Dott.ssa Caro possiamo evincere che il vaccino ideale dovrebbe essere un vaccino efficace, sicuro, stabile e con un costo di produzione non elevato, che non supponga un alto costo per l’allevatore.
Dopo questo evento è stato lanciato sul mercato un vaccino inattivato che soddisfa i suddetti requisiti.