Difficoltà della diagnosi
In genere, i micoplasmi sono sottodiagnosticati e solitamente non si prende abbastanza in considerazione la diagnosi differenziale di mastite nel caso degli ovini e dei caprini, anche se negli allevamenti endemici può essere la seconda o terza causa della malattia.
L’agalassia contagiosa presenta varie caratteristiche che rendono difficoltosa la diagnosi:
● Variabilità dei parametri clinici: mastite, artrite, cheratocongiuntivite, polmonite.
● Variabilità dell’eziologia: M. agalactiae (il batterio prevalente), M. mycoides, M. capricolum e M. putrefaciens.
● Le diverse specie di micoplasma hanno caratteristiche genetiche simili, il che le rende difficili da identificare;
● Negli allevamenti endemici possono passare anni prima che si manifestino dei sintomi.
● Le escrezioni possono essere intermittenti.
● Gli animali con infezione cronica di solito sono negativi ai test sierologici.
Per la diagnosi di agalassia contagiosa occorre sempre fare degli esami di laboratorio.
Come si fa una diagnosi corretta?
Il primo punto importante è prelevare i campioni giusti: latte, sangue, liquido sinoviale e tampone nasale, congiuntivale o auricolare.
Si raccomanda di analizzare i singoli campioni di latte contemporaneamente ai campioni di latte prelevati dalla cisterna. I campioni devono essere prelevati regolarmente nell’azienda agricola, ogni 3 mesi se possibile.
Per quanto riguarda i metodi, quelli più frequentemente usati sono:
● ELISA: una buona opzione, ma che potrebbe non essere molto sensibile negli allevamenti endemici per l’assenza di anticorpi rilevabili. Inoltre, la reazione crociata tra specie di micoplasmi non patogeni può dare risultati falsi positivi. Un altro problema di questo test è che non distingue gli anticorpi da vaccino da quelli da infezione.
Il metodo ELISA è utile per determinare lo stato di salute del gregge.
● PCR: questo è il metodo più rapido e sensibile per confermare l’infezione e quello più comunemente usato; permette di identificare l’agente patogeno e, grazie all’alto livello di specificità, è in grado di rilevare diverse specie di micoplasmi.
L’agente patogeno deve essere isolato e identificato affinché la diagnosi sia definitiva.
Sono disponibili anche altri metodi, come l’esame colturale con identificazione biochimica, la fissazione del complemento e l’immunofluorescenza.
Conclusioni
● L’agalassia contagiosa è una malattia grave che deve essere diagnosticata.
● La diagnosi mediante esami di laboratorio è essenziale.
● Una volta identificato il problema, è possibile controllarlo vaccinando il gregge.
Articolo scritto da:
Tania Perálvarez Puerta. Product Manager Small Ruminants Unit – HIPRA