Cause di aborto
Gli aborti negli ovini e caprini hanno un forte impatto sulla produttività e possono rappresentare un problema complesso, in quanto si devono sia a cause infettive che non infettive.
Per quanto riguarda le cause infettive, esiste un’ampia varietà di eziologie, tra cui le principali: Chlamydia abortus, Salmonella Abortusovis, Toxoplasma gondii, Coxiella burnetii, Brucella spp., Campylobacter spp., Leptospira spp., Listeria monocytogenes e Border Disease.
Numerosi patogeni abortivi presentano un potenziale zoonotico e possono arrivare a colpire l’essere umano
Piano d’azione
– Identificare e isolare gli animali colpiti: questa è la prima misura da mettere in atto. Le femmine interessate sono una fonte di contagio per gli altri animali, in particolare nel momento successivo all’aborto, quando è maggiormente elevata l’escrezionedel patogeno.
– Diagnosi: si tratta di un altro punto chiave che deve essere affrontato il prima possibile. I migliori campioni sono: placenta e feti di femmine con aborti recenti, tamponi vaginali e/o campioni di sangue.
È fondamentale identificare l’agente patogeno per stabilire le misure di controllo più specifiche
– Eliminare resti di aborti: rimuovere feti, placente e altri resti. Questi materiali costituiscono una fonte di infezione e gli animali possono contagiarsi per inalazione o ingestione.
– Disinfettare le strutture: in particolar modo le mangiatoie, gli abbeveratoi e le letterie, in quanto questi luoghi possono essere contaminati da resti di aborti. Anche l’urina e le feci possono essere una fonte di infezione, sia per gli ovini e i caprini, sia per altri animali che possono fungere da serbatoio.
– Controllo dei vettori ed evitare il contatto con altre specie: Ad esempio, i gatti rivestono un ruolo importante nel ciclo di Toxoplasma gondii ed è necessario controllarne la popolazione. Un altro caso sarebbe quello di Campylobacter, che può essere trasmesso a partire dalle feci degli uccelli. Si raccomanda inoltre di svolgere correttamente i trattamenti antiparassitari perché le zecche sono uno dei vettori di Coxiella burnetii. In caso di Brucella spp. e Lepstospira spp., è raccomandabile evitare la convivenza di ovini e caprini con bestiame bovino o suino.
Evitare la presenza di fauna selvatica e parassiti, in quanto possono fungere da serbatoio di alcuni patogeni
– Vaccinazione: uno degli strumenti più importanti per il controllo delle malattie abortive. I vaccini ci aiutano a ridurre i segni clinici e l’escrezione del patogeno.
È necessario attuare un piano vaccinale adatto a ogni patogeno e alle diverse situazioni
– Controllo dell’alimentazione e dell’acqua: i magazzini di cibo e acqua devono essere protetti correttamente dall’ambiente e dall’accesso degli animali. Un silo in cattivo stato può essere l’origine di una listeriosi.
– Avere un gregge chiuso: evitare di portare gli animali da un altro allevamento, in quanto ciò può costituire la via di ingresso del patogeno nel gregge. Qualora ciò sia inevitabile, mantenere gli animali in quarantena e sottoporli a un test di controllo.
Conclusioni
Le misure di biosicurezza e gestione sono indispensabili per il controllo degli aborti, accanto ad altre misure più specifiche come l’identificazione del patogeno e l’introduzione di un piano vaccinale adeguato.
Saper agire in modo tempestivo e corretto aiuterà a ridurre l’impatto della malattia abortiva
Autrice dell’articolo:
Tania Peralvarez Puerta. Global Product Manager, Small Ruminants Franchise – HIPRA