Qual è l’origine delle cellule somatiche?
Le cellule somatiche derivano dall’organismo dell’animale, pertanto nel CCS non sono inclusi altri microrganismi come i batteri.
Il CCS varia da specie a specie, dunque devono essere prese in considerazione le peculiarità degli ovini e caprini.
Le cellule somatiche possono essere classificate in due tipi:
– Cellule epiteliali: derivano dalla rigenerazione e desquamazione del tessuto degli alveoli e dei dotti. La presenza di queste cellule è normale e non è correlata ad alcuna patologia.
È possibile trovare anche frammenti di cellule. Questo punto è rilevante nei caprini, poiché la secrezione dei componenti del latte è di tipo apocrino, il che significa che vengono rilasciati in particelle citoplasmatiche. Negli ovini queste particelle sono molto rare, poiché la secrezione è prevalentemente di tipo merocrino.
– Cellule ematiche: la migrazione dei leucociti al tessuto mammario è la prima linea di protezione contro i patogeni. Queste cellule si trovano nelle mammelle sane, ma quando si verifica un’infiammazione il loro trasferimento nel latte aumenta.
La presenza di leucociti nel latte è un indicatore della salute della mammella
Negli ovini, le cellule più predominanti sono i macrofagi, mentre nei caprino sono le cellule polimorfonucleate (PMN).
Quali fattori possono aumentare il CCS?
1. Fattori infiammatori:
– Infettivi: le infezioni intramammarie sono la causa principale dell’aumento del CCS. Sia negli ovini che nei caprini, il principale agente patogeno responsabile della mastite clinica è Staphylococcus aureus. Per quanto riguarda invece la mastite subclinica, i patogeni più diffusi e più importanti sono gli SNC.
– Non infettivi: traumi, somministrazione di farmaci, attività fisica, ecc.
Ai fini dell’interpretazione del CCS devono essere presi in considerazione anche i fattori fisiologici e ambientali
2. Fattori non infiammatori: numero di lattazioni, giorni di lattazione, routine di mungitura, numero di mungiture/giorno, livello di produzione, asciugatura, razza, ormoni, stress, alimentazione, stagionalità, ecc.
3. Altri fattori: tecnica di conteggio, conservazione del campione, ecc.
Conclusioni
La conoscenza e la corretta interpretazione del CCS sono essenziali per valutare la qualità del latte ovino e caprino.
Consentono inoltre di rilevare i problemi di salute della mammella e di adottare le misure di controllo più adeguate, come la vaccinazione contro la mastite.
Autrice dell’articolo:
Tania Perálvarez Puerta. Global Product Manager, Small Ruminants Franchise – HIPRA